Non c’è niente di più triste
di qualcuno che soffre
per il successo altrui,
che è schiavo della critica
e del rancore,
che trasuda invidia,
che si dibatte nel dispetto:
un infelice.
Jorge Amado,
nato 10 agosto 1912, scrittore.
Pranzo: rifugio Segheria, località Abetina Reale, Civago (link).
Itinerario: dalla strada che dal Passo delle Radici porta a Castiglione di Garfagnana, arriviamo in auto fino al Passo Delle Forbici (1574 m), considerando che l’ultimo tratto, da Casone Di Profecchia, è sterrato.
Qui parcheggiamo e ci apprestiamo a seguire, in direzione ovest, il sentiero 00 che qui coincide anche con: GEA Grande Escursione Appenninica, Sentiero Italia, sentiero europeo E1. Siamo sul crinale tra Appennino Reggiano, Garfagnana e le Alpi Apuane nel Parco Nazionale Dell’Appenino Tosco-Emiliano. Lo spettacolo è stupendo e la vista spazia dai marmi bianchi verso il Mar Tirreno al Monte Cusna (2121 m) e i monti attorno, tutti oltre i 2000 m. Poi tutto il crinale del Frignano fino al Libro Aperto e al bolognese Corno Alle Scale. Sullo sfondo il solitario, modenese, Monte Cimone come contraltare all’altrettanto solitario, reggiano, Monte Cusna.
Il nostro percorso si snoda, appunto, sul crinale. Dopo una prima ripida salita in mezzo ai faggi, arriviamo sul Monte Le Forbici (1818 m), poi Bocca Di Massa (1811 m), costeggiamo il Monte Cella (1942 m), il Passo Degli Scaloni (1927 m), il Passo Di Monte Vecchio (1951 m) e finalmente il Monte Prado, la montagna più alta della Toscana con i suoi 2054 m, al confine tra la provincia di Reggio Emilia e di Lucca.
Per fare qualcosa di nuovo, tentiamo la via, inesplorata, del crinale verso il Monte Cipolla (1959 m). Non ci andrà benissimo perché il sentiero presenta difficoltà ed esposizione che vanno al di là delle nostre capacità.
Consapevoli dei nostri limiti, torniamo indietro. Importante farlo, da coglioni fare il contrario.
Da sottolineare che il sentiero non è contrassegnato dal CAI. Spesso ci si scorda dell’opera di chi spende il proprio tempo per agevolare e consigliare gli escursionisti. Lavoro davvero fondamentale ed encomiabile.
Ritornati sulla cima del Monte Prado, procediamo ancora per un po’ sul crinale, sentiero 00, ora in discesa, finché non incontriamo, sulla destra, il sentiero 631 (E1) che ci porta fino al Lago Bargetana e poi ad incontrare il sentiero Lazzaro Spallanzani (SSP): 125 km da Reggio Emilia a San Pellegrino in Alpe. Lo imbocchiamo a destra fino al passo di Lama Lite (1750 m).
Breve sosta per decidere come proseguire. La scelta cade sul più facile sentiero 605, invece di proseguire sul SSP (633) che ci avrebbe riportato a Bocca Di Massa e poi sul tracciato fatto all’andata.
Il 605 ci porta al Rifugio La Segheria dell’Abetina Reale (1430 m), all’ombra di splendidi faggi ed abeti. Qui ci rifocilliamo abbondantemente prima di prendere il sentiero 681 che coincide con la Via Matildica del Volto Santo (285 km da Mantova a Lucca) e che, con una comoda salita, ci riporta al parcheggio.
Distanza totale 14.92 km, dislivello 815 m, tempo impiegato 5 h 42 m (pranzo compreso).
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